Periodi di Divieto
È vietato trattenere le seguenti specie nei periodi di seguito
indicati:
SPECIE PERIODO
Trota iridea (Oncorhynchus mykiss) dall’ultimo lunedì di settembre al primo sabato di marzo
Trota fario (Salmo trutta trutta) dall’ultimo lunedì di settembre al primo sabato di marzo
Trota di lago (Salmo trutta lacustris) dall’ultimo lunedì di settembre al primo sabato di marzo
Salmerino alpino (Salvelinus alpinus) dall’ultimo lunedì di settembre al primo sabato di marzo
Coregone lavarello (Coregonus lavaretus) dall’ultimo lunedì di settembre al primo sabato di marzo
Temolo (Thymallus thymallus) dall’ultimo lunedì di settembre al 15 maggio
Persico reale (Perca fluviatilis) dal 1° aprile al 31 maggio
Alborella (Alburnus alburnus alborella) dal 15 maggio al 31 luglio
Tinca (Tinca tinca) dal 1° maggio al 30 giugno
Carpa (Cyprinus carpio) dal 1° aprile al 30 giugno
Sanguinerola (Phoxinus phoxinus) dal 15 maggio al 15 giugno
Scardola (Scardinius erythrophthalmus) dal 15 maggio al 15 giugno
Cavedano (Leuciscus cephalus) dal 15 maggio al 15 giugno
Triotto (Rutilus erythrophthalmus) dal 15 maggio al 15 giugno
Persico trota (Micropterus salmoides) dal 1° maggio al 15 giugno
Il pescatore non può trattenere giornalmente più di chilogrammi 5 complessivi di pesce di cui non più di chilogrammi 1 di esemplari appartenenti alle specie Alborella (Alburnus alburnus alborella),
Sanguinerola (Phoxinus phoxinus) e Tinca (Tinca tinca), salvo il caso in cui i limiti di cui sopra vengano superati dall’ultimo esemplare catturato.
Il pescatore può trattenere giornalmente fino ad un massimo di cinque esemplari tra salmonidi e timallidi, di cui non più di un esemplare di Temolo (Thymallus thymallus).
PESCA NEL MESE DI OTTOBRE
Nel mese di ottobre l’attività di pesca nelle zone No Kill e C&R è consentita con l’utilizzo di una sola canna con lenza munita di esca artificiale, con un solo amo con dardo singolo privo di ardiglione.
Nel mese di ottobre, l’attività di pesca di cui sopra non è consentita nella zona di tutela della trota marmorata AD ECCEZIONE delle seguenti tratte:
- Fiume Piave, tratti ricompresi nel Bacino di pesca n. 4 e così individuati:
- dalla confluenza del Rio Bianco fino allo sbarramento in rocce a monte del ponte Cadore (zona O);
- dallo sbarramento in rocce a monte del ponte Cadore fino alle nuove briglie a Perarolo (briglia posta più a valle), compreso il tratto connesso del Torrente Boite dal ponte SS51 Alemagna alla confluenza in Piave (zona P);
- Fiume Piave, tratto ricompreso nel Bacino di pesca n. 6 e così individuato: dal ponte di Davestra di Ospitale di Cadore al ponte canale(Gardona) di Castellavazzo (zona S);
- Fiume Piave, tratti ricompresi nel Bacino di pesca n. 8 e così individuati: da circa 800 metri a valle del confine nord della concessione fino alla briglia a valle del ponte della ferrovia di Cadola (zona B); dal ponte Dolomiti al ponte Bailey (zona C);
- Torrente Cismon, tratto ricompreso nel Bacino di pesca n. 11 e così individuato: dalla passerella in loc. Val Rosna alla chiusa artificiale situata in loc. Moline (zona M).
- Torrente Cismon, tratto ricompreso nel Bacino di pesca n. 12 e così individuato: dalla traversa di Pedesalto (Dighetta) fino a 1,3 km a valle del ponte di Frassenè (confluenza Rosta Ampezzan) (zona B).
Per esercitare la “pesca nel mese di ottobre” è necessario essere muniti di permesso rilasciato dal concessionario di Bacino per singola giornata di pesca. Il pescatore non può trattenere alcun
esemplare catturato che deve essere immediatamente slamato e liberato in acqua, evitando di portarlo all’asciutto utilizzando preferibilmente un guadino con rete gommata o slamatore tipo
“releaser”. Le modalità di riconsegna dei permessi sono stabilite dai Bacini di pesca interessati.